Fabro: il borgo perfetto per scoprire la bellezza della Val di Chiana Romana
Giunti al termine delle vacanze estive e lasciato alle spalle il caldo torrido di agosto, è giunto il momento di ricaricare il fisico e la mente con un week end che vi porterà alla scoperta di Fabro, un borgo gioiello incastonato nella provincia di Terni.
Se avete già ammirato i luoghi più famosi che compongono la parure degli splendidi borghi umbri, dovete assolutamente visitare Fabro. I paesaggi ammalianti vi stupiranno, le bontà locali vi delizieranno e l’amenità del paesaggio renderà rilassante il vostro week end in famiglia, con camminate ideali sia per i ragazzi che per i bambini più piccoli.
Il miglior modo per iniziare la giornata al termine del viaggio in auto è sicuramente quello di ristorarsi con un pranzo indimenticabile presso la Bettola del Buttero. Il rinomato albergo ristorante si trova in una posizione strategica, proprio di fronte all’uscita Fabro dell’Autostrada A1. Il connubio di tradizione e qualità vi permetterà di assaporare la genuinità della tradizione culinaria umbra e della vicina regione Toscana, con sapori così pieni di gusto che difficilmente dimenticherete.
Dopo l’esperienza enogastronomica potete iniziare a farvi stupire dai tesori artistici e culturali partendo dal Castello di Fabro. Il monumento presenta una caratteristica forma a mandorla e venne edificato intorno al 1000 su una preesistente fortificazione di epoca romana. Nel corso dei secoli è stato interessato da numerosi restauri, tra cui il più importante rimane quello ideato nel XVI sec. su disegno di Antonio da Sangallo il Giovane – che tra il 1527 ed il 1533 era impegnato ad Orvieto nella costruzione del celeberrimo Pozzo di San Patrizio. Grazie all’intervento dell’architetto il castello fu dotato del torrione e delle mura tuttora esistenti. Il cammino di ronda offre una panoramica della Val di Chiana – detta romana – che vi consentirà di postare foto uniche ed instagrammabili, a prova di likes!
Nel piccolo centro del paese, in piazza Carlo Alberto, si trova il palazzo comunale, che in origine era situato nel corpo centrale delle abitazioni del castello. Lo spostamento dell’edificio avvenne tra il 1818 ed il 1835 e la facciata che ammiriamo oggi è frutto di ristrutturazioni avvenute nel 1900 ed ha perso il suo aspetto neo- rinascimentale.
Sempre in posizione centrale e panoramica si trova la Chiesa di San Martino, edificata nel XIX secolo e caratterizzata dalla semplicità delle linee architettoniche. La facciata in mattoni è scandita da lesene laterali, e la linearità è proiettata simmetricamente anche all’interno: navata unica e classica abside semicircolare.
A questo punto è d’obbligo la visita alla vicinissima frazione di Carnaiola, l’antica roccaforte sul Muro Grosso, una sorta di diga costruita intorno al 65 d.C. per arginare le acque del Clanis – il fiume che rese la Val Di Chiana così fertile e rigogliosa. Sul colle, dall’alto dei suoi 350. S.l.m., è arroccato il castello dell’XI secolo, divenuto successivamente roccaforte di Orvieto.
Trascorso il sabato all’insegna della cultura la domenica sarà l’occasione per proseguire il viaggio verso ovest, in prossimità del confine con la Toscana. Passeggiando scoprirete la bellezza dei paesaggi caratterizzati dai calanchi, formazioni geomorfologiche che in epoca pleistocenica costituivano il fondale del mare. Il colore lunare delle aree erose è dovuto all’alta concentrazione di argilla ed è intervallato dal verde della vegetazione e delle coltivazioni.
Se siete alla ricerca di altri paesaggi da film potete proseguire l’itinerario su altre infinite strade bianche, verso la ricerca di memorie etrusche o sui paesaggi magici delle crete senesi, che nel tempo hanno ispirato i registi e fornito magici set cinematografici.